L'agopuntura trova ampia applicazione nel trattamento del dolore, sia allo scopo di compensare il sintomo che di ridurre l'utilizzo di farmaci analgesico, soprattutto nelle forme croniche o ricorrenti.

 

Sono stati sperimentalmente evidenziati, negli ultimi decenni, numerosi effetti determinati dall'agopuntura sulla percezione del dolore. Essa infatti modifica in senso analgesico sia la conduzione dello stimolo doloroso attraverso le vie nervose, sia l'espressione di neurotrasmettitori con effetto inibente la percezione del dolore a livello del sistema nervoso centrale, nelle aree deputate al controllo ed all'elaborazione dello stimolo doloroso.

 

Con l'agopuntura possono essere trattate le sindromi dolorose correlate alla patologia artrosico-degenerativa, con metodiche in parte condivise con il trattamento della patologia infiammatoria. Finalità del trattamento sono la riduzione dell'infiammazione e l'effetto analgesico diretto, con conseguente riduzione del dolore. 

L'efficacia della metodica in questo contesto è limitata dal persistere della noxa patogena, che spesso presenta caratteristiche di evolutività, causando quindi un peggioramento della sintomatologia.

 

L'agopuntura può essere applicata con successo nelle forme di dolore neuropatico, caratteristicamente derivanti da un danno alla via nervosa che trasmette il dolore, che si presenta tipicamente con sensazione di bruciore, parestesie e con la presenza di alterazioni della sensibilità. In particolare, buoni risultati si ottengono nel trattamento della nevralgia del trigemino, sia nelle forme acute che in quelle croniche, e nel trattamento delle neuropatie dolorose secondarie ad infezioni da Herpes Zoster, che spesso si caratterizzano per cronicizzazione e scarsa risposta alla terapia farmacologica. 

 

Le cefalee e le forme di emicrania possono essere trattate con l'agopuntura, soprattutto allo scopo di ridurre l'intensità e la frequenza degli episodi nelle forme ricorrenti.

 

Nel trattamento del dolore di origine muscolo-scheletrica, l'agopuntura trova applicazione anche nella terapia delle forme acute, esercitando, oltre all'effetto analgesico, anche un effetto decontratturante, che può favorire il recupero funzionale riducendone i tempi. Nella gestione di questi quadri clinici l'agopuntura si integra costantemente con un'adeguata terapia farmacologica. 

 

L'agopuntura può trovare indicazione anche nel trattamento del dolore associato ad artrite reumatoide, nella quale peraltro è anche possibile ottenere risultati interessanti grazie all'effetto di modulazione sul sistema immunitario esercitato dalla metodica.

 

La fibromialgia, una patologia caratterizzata da dolore cronico di origine muscoloscheletrica con dolorabilità diffusa evocata dalla stimolazione di punti definiti "tender", associata ad astenia, rigidità e ad altri sintomi (anche aspecifici), può essere trattata, per l'analgesia, con tecniche di agopuntura.

 

Le sedute di terapia, in relazione alla patologia trattata ed alle sue caratteristiche, possono essere ravvicinate tra loro e condensate in periodi di tempo brevi (soprattutto per il trattamento delle forme acute, che vanno incontro a risoluzione) oppure inizialmente ravvicinate tra loro e poi diluite nel tempo (soprattutto nel trattamento delle forme croniche); in questi ultimi casi, il trattamento si interrompe al raggiungimento di un buon compenso sintomatico. Il trattamento può essere riavviato al riacutizzarsi della sintomatologia.


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